Caso Temu, l’app di Fast Fashion è una minaccia?

 Caso Temu, l’app di Fast Fashion è una minaccia?

Indice

Introduzione

Nell’era odierna, caratterizzata da capitalismo e accelerazionismo, i bisogni dei consumatori si evolvono e si adeguano alle tendenze del mercato. Convenienza e immediatezza sono le caratteristiche più ricercate per prodotti e servizi online. Numerose aziende, da Amazon a Wish, Shein e Temu, hanno fatto di queste esigenze un vero e proprio modello di business.

Cos’è Temu?

Temu, la nuova app lanciata nel 2022 da PDD Holdings Inc., si basa sull’assenza di intermediari nel rapporto tra venditori e acquirenti. La piattaforma permette ai venditori di vendere e spedire direttamente ai clienti, senza affidarsi a magazzini terzi nel Paese di destinazione.

Questo modello consente a Temu di offrire il suo punto di forza principale: prodotti a basso costo, con ampia scelta e prezzi stracciati rispetto ai competitor.

Poco dopo il suo lancio, un’offensiva pubblicitaria massiccia sui canali social tradizionali ha permesso a Temu di espandersi rapidamente a livello globale. Tuttavia, la sua diffusione ha sollevato preoccupazioni da parte delle autorità sui temi di privacy e sicurezza dei dati dei clienti.

La (compromessa) sicurezza di Temu

Temu è stata coinvolta in guai giudiziari a seguito di un’indagine condotta da Grizzly Research, società di ricerche di mercato americana, che ha associato l’app di shopping online a una possibile minaccia per la privacy e la sicurezza dei dati.

Come avviene tutto ciò? 

Una volta concessi i consensi richiesti, l’app ottiene accesso a numerose informazioni sul dispositivo dell’utente, leggendo, elaborando e modificando i dati presenti.

Dopo aver ottenuto libero accesso, può raccogliere e archiviare tutti i file dal dispositivo dell’utente e inviarli ai propri server.

L’Europa ha anche denunciato Temu per violazione delle norme del Digital Services Act (DSA), sollevando preoccupazioni su prodotti ingannevoli e mancanza di trasparenza nelle operazioni aziendali. La situazione sarà monitorata attentamente, con possibili sanzioni severe se l’azienda non si adegua alle normative europee.

In risposta alle preoccupazioni, Temu ha fornito semplici raccomandazioni per la sicurezza dei clienti, come utilizzare password temporanee e bloccare le pubblicità sullo smartphone. Tuttavia, la tutela online spetta principalmente al singolo utente. Alcune accortezze includono: controllare le recensioni del venditore, utilizzare pagamenti sicuri con carte di credito ricaricabili o usa e getta, oppure usare una VPN per criptare il traffico online.

Queste misure, lasciano non pochi dubbi ai clienti durante la loro customer experience.

Temu non è il primo caso di business cinese che incontra difficoltà in Occidente. Come per Shein e TikTok, l’utilizzo di queste app deve essere regolamentato in base alle normative locali. Tuttavia, sono le piccole accortezze del singolo utente a fare la differenza.

Queste informazioni non vietano di certo l’utilizzo di Temu, ma invitano a riflettere su quanto la convenienza dei prodotti sembri più importante della sicurezza dei dati online.